PENSIONI…PRODI CADRA’ COME NEL ’98?

Come già successe nel primo Governo Prodi, che cadde sul tema delle pensioni nel ’98 (durando di fatto 2 anni), dopo l’uscita di Rifondazione, che non accettò l’allora aumento delle pensioni (per qualche milione di vecchie lire), si profilano di nuovo difficoltà per quanto riguarda la riforma delle pensioni, in particolare per quanto concerne il tema dello “scalone”.
Lo scalone fu introdotto dalla Riforma Maroni del precedente Governo di centro-destra, e prevede un innalzamento dell’età pensionabile gradualmente di 3 anni, entro il 2008, per ovviare al grave deficit in cui imperversano le casse dello Stato destinate alle pensioni, secondo la ratio “allungare il periodo contributivo per far entrare più soldi” (naturalmente anche a seconda del tipo di lavoro, se è usurante o meno).


Il Governo Prodi ora sta studiando una nuova riforma pensionistica, ma il punto cruciale è proprio lo scalone, in quanto una parte del Governo, quella relativa alla cosìddetta “sinistra radicale”, ne vorrebbe completamente l’abolizione (rappresentati nella persona del “Ministro per le politiche sociali” Damiano), mentre un’altra parte dice che non è possibile (come Dini, autore della famosa riforma del ’95 o il Ministro dell’Economia Padoa Schioppa), o chi ritiene che può essere possibile ma a patto che si trovino delle entrate alternative, che così compensino l’abbandono dello scalone (come il Premier Prodi), parlando magari di “scalini”.
Il centro-destra ovviamente difende la Riforma Maroni, ritenendo anzi insufficienti gli stessi scaloni da essa previsti…
La stessa Unione Europea invita i Paesi membri a effettuare riforme strutturali, anche in vista del notevole invecchiamento della popolazione del “vecchio continente”, che comporta un aggravio della situazione economica delle casse statali, visto che aumentano i vecchi pensionati e diminuiscono i giovani lavoratori…Aggiungo, infine, che fanno ridere le dichiarazioni rilasciate al Corriere della sera, del Ministro dei beni ed attività culturali, nonchè vicepremier, Francesco Rutelli, che afferma di essere meravigliato e quasi deluso che i giovani non manifestino contro le riforme delle pensioni…Bè io gli rispondo che, innanzitutto al Governo c’è la sua coalizione, quindi issa i giovani a protestare contro di lui e i suoi alleati, ma soprattutto forse non sa che tra i giovani vi è un alta percentuale di disoccupati o lavoratori precari, che già presi dalle lotte per il lavoro, non pensano certo a qualcosa che forse riusciranno a vedere solo tra 30-40-50 anni…Del resto, da uno che è passato dai Radicali, ai Verdi, alla Margherita, non mi aspetto granchè…

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

3 Risposte a “PENSIONI…PRODI CADRA’ COME NEL ’98?”

  1. Le riforme Dini e Maroni avevano tolto la patata bollente alla sinistra: fortuna! Molto impopolarmente avrebbero dovuto provvedere loro.Il problema? Neppure da sfiorare. Riprenderlo? Stupidità. Stupidità politica!

  2. Rutelli non ha compreso una cosa molto semplice: i giovani, vittime della precarietà lavorativa da un lato e dalla conseguente mancanza di offerte di lavoro effettive dall'altro, sanno già che lavoreranno fino ad oltre i 70 anni (se avranno la fortuna di arrivarci). Quindi, sanno anche che manifestare contro le riforme previdenziali, vere o fittizie che siano, è inutile.Saluti 🙂

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