RENZO ARBORE E L’ORCHESTRA ITALIANA, 21 ANNI DI EMOZIONI

IL GRUPPO FONDATO NEL ’91 DALL’ARTISTA FOGGIANO CONTINUA A RISCUOTERE GRANDI SUCCESSI IN GIRO PER IL MONDO
Ha 21 anni di vita e propone canzoni che ormai sfiorano il secolo. Eppure dimostra una freschezza e un coinvolgimento ancora impressionanti. Parlo dell’Orchestra italiana, nata nel 1991 da un’intuizione di un artista foggiano che di creatività ne ha da vendere: Renzo Arbore. Personaggio poliedrico che ha inventato fior fior di programmi radiofonici e televisivi tra gli anni ’60 e gli anni ’90. Inoltre ha scoperto molti personaggi divenuti poi popolarissimi: Roberto Benigni, Gegé Telesforo, Giorgio Bracardi, Mario Marenco, Marisa Laurito, Nino Frassica, Milly Carlucci, Daniele Luttazzi e valorizzarne altri come Michele Mirabella, Luciano De Crescenzo, l’attrice Maria Grazia Cucinotta, Nina Soldano e la conduttrice televisiva Luana Ravegnini.
Insieme all’Orchestra italiana è tutt’ora in tour, e negli anni ha riscosso successi in tutto il Mondo vendendo milioni di dischi.

UNA BAND DI 15 ELEMENTI–  L’idea originaria è stata quella di di rilanciare la musica napoletana nel mondo, riproponendola in modo innovativo e utilizzando contaminazioni provenienti da differenti culture e da vari generi: jazz, swing, blues.
A tale scopo riunisce 15 grandi musicisti che interpretano con grande originalità musiche della tradizione napoletana (in particolare canzoni del repertorio di artisti quali Roberto Murolo e Renato Carosone) e della musica italiana melodica in genere. Il successo nazionale e internazionale è immediato ed enorme, con concerti in tutto il mondo e registrazione di album che vendono milioni di copie. Ad oggi ne sono otto.
Diverse sono state le formazioni dell’Orchestra Italiana, quella attuale è così composta: Renzo Arbore: voce solista, cori, chitarra classica, clarinetto, tastiere
Barbara Buonaiuto: voce solista, cori
Gianni Conte: voce solista, cori
Mariano Caiano: voce solista, cori, chitarra classica
Gennaro Petrone: mandolino, voce
Salvatore Esposito: mandolino
Nunzio Reina: mandolino, cori
Michele Montefusco: chitarra classica e acustica, cori
Paolo Termini: chitarra classica e acustica, cori
Nicola Cantatore: chitarra elettrica e acustica, cori
Claudio Catalli: fisarmonica, tastiere, cori
Massimo Volpe: tastiere, cori
Massimo Cecchetti: basso, cori
Gegè Telesforo: percussioni, voce, cori
Peppe Sannino: percussioni, cori
Roberto Ciscognetti: batteria
LA STORIA DI ARBORE – Renzo Arbore è figlio di un medico e di una casalinga. Prima ancora di laurearsi in giurisprudenza a Napoli, cominciò a distinguersi proprio a Foggia, sua città natale, nella storica Taverna del Gufo nel centro storico e nei pressi di Via Arpi, dopo essere stato, in precedenza, al seguito di un noto complesso jazz foggiano, la Parker’s Boys, anche come clarinettista.
Le sue esperienze nel mondo musicale iniziano nel 1972, con la “N.U. Orleans Rubbish Band” (dove le lettere puntate stanno per “Nettezza Urbana”), che era composta, oltre che dallo stesso Arbore al clarino, da Fabrizio Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano; questo gruppo pubblicò un 45 giri, contenente She was not an angel e The stage boy, inciso per gioco dai cinque.
Nel 1991 ha fondato l’Orchestra Italiana. Nel 2002 fonda una nuova band, “Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs”, scegliendo personalmente i musicisti fra i migliori della scena jazzistica romana e nazionale. Nel 2008 ha prestato la voce al dromedario Tutankamon nel film d’animazione La luna nel deserto diretto dal regista Cosimo Damiano Damato.
Da molti anni è presidente dell’associazione dei disc-jockey italiani e si cimenta anche come suonatore di clarinetto jazz. Da oltre 20 anni è testimonial della ” Lega del Filo d’Oro’, associazione onlus che assiste persone sordocieche.
Nel 2009 ha cantato nell’ultimo disco di Claudio Baglioni “Q.P.G.A.”, nella canzone “Buon Compleanno”.
RADIO E TV – Già con le sue prime trasmissioni degli anni sessanta, come Bandiera gialla e Speciale per voi, Arbore impone stile e idee estremamente innovativi rispetto ai canoni televisivi dell’epoca. Basti ricordare Speciale per voi (1969), nella quale per la prima volta famosi cantanti venivano messi sotto il fuoco incrociato di domande e osservazioni, anche cattive, da parte del pubblico in sala.
Il più clamoroso successo arriva però dalla radio, con la trasmissione Alto gradimento, condotta insieme a Gianni Boncompagni, un’esilarante sgangherata galleria di personaggi, interpretati per lo più da Mario Marenco e Giorgio Bracardi, che si alternavano alla messa in onda di musica internazionale. Una trasmissione geniale e irriverente, esplosiva e demenziale, che realizzò indici di ascolto impensabili per la radio dell’epoca, creando tormentoni comici che per anni rimasero nella mente e persino nei modi di dire della gente comune.
Arbore ritornò alla televisione nei primi anni settanta: da ricordare la trasmissione pomeridiana L’altra domenica che, in concorrenza con il format più tradizionale proposto dalla rete 1 della RAI, introduceva un nuovo stile irriverente e goliardico anche nei programmi-contenitore della domenica pomeriggio, con la partecipazione di diversi artisti come Roberto Benigni nei panni del critico televisivo, Andy Luotto il cugino americano, i collegamenti con Mario Marenco da Roma e Isabella Rossellini da New York, le Sorelle Bandiera e tanti altri. Per la prima volta in una trasmissione televisiva il pubblico entra in contatto diretto con la televisione, in palio venti milioni di lire e tante risate.
Nel 1980 arriva la serie Tagli Ritagli e Frattaglie condotta insieme a Luciano De Crescenzo; nel 1981 Telepatria International con le indimenticabili evocazioni spiritiche di Dante (Roberto Benigni), Cristoforo Colombo (Paolo Villaggio) e con l’ultimo dei Mille (Carlo Verdone); e nel 1984 Cari amici vicini e lontani, programma sulla storia della radio in cui lancia le Gemelle Nete (che interpretano la sigla finale del programma, Un bacio a mezzanotte).
Ma è nel 1985 che giunge il grande successo con la trasmissione di Rai 2 Quelli della Notte, un appuntamento cult, con una serie di personaggi comici e intellettuali che si riunivano nella notte surreale e un po’ cialtrona. La trasmissione, una chiara satira nei confronti dei dilaganti salotti televisivi, lancia sul firmamento nazionale il comico Nino Frassica nelle vesti di Frate Antonino da Scasazza che, con i suoi sproloqui, fece divertire mezza Italia. La trasmissione segnò un’epoca e i tormentoni e le battute entrano nel gergo quotidiano. L’album prodotto con le musiche della trasmissione vendette 500.000 copie.
Nel 1987/1988 la trasmissione Indietro tutta! replicò l’enorme successo di Quelli della Notte. Il programma stigmatizzava l’invadenza della televisione di tipo più commerciale, ridicolizzandone usi e e costumi; una parodia televisiva in cui Nino Frassica impersonava un improbabile quanto sgangherato “Bravo presentatore”; notevole il gruppo di ballerine brasiliane del Cacao Meravigliao che rappresentavano un surreale sponsor e le Ragazze Coccodè, un ridicolo corpo di ballo. Non mancavano inoltre personaggi come Mario Marenco che impersonava “Riccardino”.
Nel 1986 Arbore partecipa al Festival di Sanremo con la canzone ironica Il Clarinetto e si piazza al secondo posto. Nell’esecuzione del brano sul palco sanremese è accompagnato da quelli che egli stesso chiama i “Tre amici e il cognato” di cui fanno parte Gegè Telesforo e Ferdinando Murolo. Seguono altri programmi televisivi come DOC e Marisa la Nuit. In quest’ultimo programma, condotto da Marisa Laurito, Arbore, che è la voce fuori campo, anticipa quello che sarà il modo di fare televisione della Gialappa’s Band.
IL RITORNO IN TV – Nel 2005 è la volta di Speciale per me – Meno siamo, meglio stiamo! su Rai Uno, definita dallo stesso Arbore una “trasmissione amarcord” con l’obiettivo di mostrare tutta la tv memorabile che la gente tende a dimenticare. Il senso della trasmissione è una sorta di mercatino di modernariato televisivo; anche la musica proposta è volutamente “vintage”. La trasmissione riscuote un buon successo anche se va in onda in terza serata (proprio a questa collocazione notturna allude il sottotitolo “meno siamo, meglio stiamo”), con una media di quasi un milione e mezzo di telespettatori dopo mezzanotte, il 25 per cento di share.
Il 15 novembre 2010 Arbore torna in tv con la trasmissione …a lunga durata, Arbore e gli aborigeni su Rai International e in replica su Rai 5.
Domenica 15 aprile ho assistito al suo concerto insieme all’Orchestra italiana presso il Teatro Augusteo. Concerto nel quale Arbore e i suoi validissimi accompagnatori hanno alternato vecchie canzoni napoletane a cover di canzoni italiane più recenti, fino a noti successi dello stesso Arbore. Oltre due ore di concerto tra ironia, sarcasmo, malinconia. Emozioni sapientemente miscelate da un gruppo affiatatissimo, che speriamo continui ancora per anni a diffondere emozioni nel Mondo; ma soprattutto, continui a far conoscere la vecchia canzone napoletana all’estero.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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