San Valentino, la vera storia spiazzante della festa degli innamorati

Qual è la storia di San Valentino? Fiori, cioccolatini, cuori rossi e romanticismo. Questo è il giorno di San Valentino, giusto? Un giorno dove le coppie ribadiscono il proprio amore reciproco, riempendosi di frasi smielate e regalini. Certo, non mancano le accuse di ipocrisia, visto che in tanti durante tutto l’anno se ne dicono di tutti i colori, tradiscono con mente e corpo il proprio o la propria partner, e poi, per un giorno, esplode l’amore.

Ma c’è anche chi crede fortemente a questa festa, perché ritengono giusto che sia giusto dedicare una giornata all’amore. Ci credono soprattutto i negozianti, alla luce dello smisurato merchandising che smuove questa festa. La Perugina ci guadagna da una vita con i mitici Baci, proponendo ogni anno le frasi di qualcuno. Quest’anno è toccato a Mara Maionchi, arcana della discografia italiana rinverdita dalla sua partecipazione da diversi anni come giudice di X Factor.

Anzi, si può dire che il Bacio perugina sia diventato il simbolo per antonomasia di questa festa. In fondo, la cosa non sorprende. Visto che anche le feste religiose sono simboleggiate da un prodotto commerciale. Si pensi al Natale, il cui simbolo è Babbo Natale, generato dalla Coca Cola. O l’uovo di cioccolato, che simboleggia la Pasqua.

In tanti però non conoscono l’origine vera di San Valentino, che con l’amore ha poco a che fare. Ecco qual [sta_anchor id=”valentino”]è[/sta_anchor].

La storia di San Valentino

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Come riporta CBN, Padre Frank O’Gara, della Whitefriars Street Church a Dublino, in Irlanda, racconta la vera storia dell’uomo dietro la festa: San Valentino appunto.

“Era un prete romano in un periodo in cui c’era un imperatore chiamato Claudio che perseguitava la chiesa in quel particolare momento”, spiega padre O’Gara.

“Aveva anche un editto che proibiva il matrimonio dei giovani, basato sull’ipotesi che i soldati non sposati combattevano meglio dei soldati sposati perché i soldati sposati potevano aver paura di ciò che potrebbe accadere a loro o alle loro mogli o alle loro famiglie se fossero morti”.

Penso che dobbiamo tenere a mente che era una società molto permissiva in cui Valentino viveva“, dice padre O’Gara.

“La poligamia sarebbe stata molto più popolare di una sola donna e un uomo che vivevano insieme, eppure alcuni di loro sembravano attratti dalla fede cristiana. Ma ovviamente la chiesa pensava che il matrimonio fosse molto sacro tra un uomo e una donna per la loro vita. E che doveva essere incoraggiato e così presentò immediatamente il problema alla chiesa cristiana su cosa fare al riguardo.”

“L’idea di incoraggiare il legionario romano Sabino e la giovane cristiana Serapia a sposarsi all’interno della chiesa cristiana, era ciò che voleva dire Valentine, e lui li sposò segretamente a causa dell’editto.”

La sua colpa è proprio quella di aver sostituito con un sacramento religioso cristiano l’antico rito pagano della festa della fertilità, i Lupercalia, consacrato al dio Lupercus.

Valentino fu così catturato, imprigionato e torturato per l’esecuzione di cerimonie matrimoniali contro il comando dell’imperatore Claudio il secondo. Ci sono leggende che circondano le azioni di Valentino mentre erano in prigione.

Uno degli uomini che dovevano giudicarlo secondo la legge romana in quel periodo era un uomo chiamato Asterius, la cui figlia era cieca. Avrebbe dovuto pregare e guarire giovane ragazza con un tale stupefacente effetto che Asterius stesso divenne cristiano come risultato.

Nell’anno 269 d.C., Valentine fu condannato a tre parti di esecuzione: un pestaggio, lapidazione e infine decapitazione. Tutto a causa della sua posizione per il matrimonio cristiano. La storia racconta che le ultime parole che scrisse furono in una nota alla figlia di Asterius. Ha ispirato le odierne missive romantiche firmandole “dal tuo Valentino“.

“Quello che Valentine significa per me come un prete”, spiega Padre O’Gara, “è che arriva un momento in cui devi mettere la tua vita sulla linea per ciò che credi e con il potere dello Spirito Santo possiamo farlo anche in punto di morte”.

Il vero messaggio di San Valentino ormai perso

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Il martirio di San Valentino non è passato inosservato al grande pubblico. Infatti, la Whitefriars Street Church è una delle tre chiese che reclamano di ospitare i resti di Valentine. Oggi molte persone fanno il pellegrinaggio in chiesa per onorare il coraggio e la memoria di questo santo cristiano.

“Valentino è diventato famoso come il santo patrono degli innamorati, prima di entrare in un matrimonio cristiano, vuoi un po’ di Dio nella tua vita, o un grande bisogno di Dio nella tua vita. E sappiamo, particolarmente nel mondo moderno, che molte persone incontrano Dio attraverso suo Figlio, Gesù Cristo.”

“Se Valentino fosse qui oggi, direbbe alle coppie sposate che viene un tempo in cui devi soffrire. Non sarà facile mantenere il tuo impegno e i voti nel matrimonio. Non sorprenderti se l’amore “zampillante” che hai per qualcuno cambia in qualcosa di meno “sgorgare” “ma forse è molto più maturo. E la domanda è: quel giovane è pronto per quello?”

“Quindi nel giorno del matrimonio devono tenerlo bene a mente”, dice padre O’Gara. “L’amore umano e la sessualità sono meravigliosi e benedetti da Dio, ma anche l’ombra della croce, è questo è quello che intendo per San Valentino.”

Insomma, quel prete di nome Valentino si è immolato per ribadire la sacralità del matrimonio. Sposando il legionario romano Sabino e la giovane cristiana Serapia, sfidando il potere dell’Imperatore. Un bel messaggio che si è perso nel tempo. E oggi di San Valentino ci restano solo frasi sdolcinate e cioccolatini intrisi di ipocrisia e ritualità.

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