SI STA CONCLUDENDO LA PEGGIORE CAMPAGNA ELETTORALE DEL DOPOGUERRA

TRA OFFESE, PROMESSE ASSURDE, BUGIE E MANCATI CONFRONTI
Con la fine del Governo Berlusconi e l’arrivo dei tecnici, si auspicava in un ritorno a una politica più sobria, molto diversa da quella degli ultimi vent’anni. E invece la campagna elettorale che si conclude oggi è stata perfino la peggiore in assoluto da quando è nata la Repubblica italiana. Il livello è sceso in modo vergognoso, colpa soprattutto dell’ennesimo ritorno del Cavaliere ma anche del linguaggio offensivo di Grillo. Gli altri candidati si sono adeguati, prestandosi a pagliacciate da avanspettacolo.

DALLA SEDIA SPOLVERATA ALL’IMU–  Di Berlusconi si ricorderanno, manco a dirlo, varie cose; ma su tutte forse tre in particolare: la sedia spolverata prima di sedersi perché ci si era appena alzato Travaglio; le battutine a doppio senso rivolte a una donna durante la presentazione di un prodotto ecologico; le lettere simil Agenzia delle entrate dove si promette la restituzione dell’Imu, che in alcune città hanno già causato file agli sportelli dei Caf da parte dei soliti creduloni.
I CANI – Bersani, Berlusconi e Monti hanno utilizzato i cani per incassare le simpatie degli elettori. La storia più assurda, come noto, è quella del cane Empy messo in braccio a Monti da Daria Bignardi: lei fa il suo mestiere, lui un po’ meno e prova una “operazione simpatia”, non si sa se e quanto riuscita. Ad aggravare la scenetta anche un boccale di birra offerto al Professore della Bocconi; il tutto per renderlo più umano.
VIDEO OMOFOBO – Due candidati padovani di Fratelli d’Italia hanno inscenato un video coi cartelloni come quello di una coppia gay a Sanremo. Su uno di essi c’era scritto “non votare con il culo”. Pronte le scuse della coppia Meloni-Crosetto. Basterà?
IL GIAGUARO DI PELUCHE – Col suo eterno Porta a porta, Vespa dona a Pierluigi Bersani un giaguaro di peluche, dato che il leader piacentino aveva minacciato “smacchieremo il giaguaro”, riferendosi a Berlusconi. In qualche puntata precedente, il conduttore lo aveva commosso con alcuni filmati d’epoca. Insomma, ha puntato sulla tenerezza.
GIANNINO TRA LAUREE E ZECCHINO D’ORO– Il caso del finto master di Oscar Giannino è una pugnalata dell’ex amico Zingales a cinque giorni dalle elezioni, ma scatena anche l’outing di Giannino che di finto ha anche la laurea. Troppo per un candidato che ha basato tutta la campagna sulla meritocrazia e la trasparenza. Inoltre, è emerso che l’economista abbia pure mentito su una partecipazione allo Zecchino d’oro. Fare…una figuraccia.
GRILLO SFUGGE ALLA TV – Beppe Grillo è stato di parola e in Tv non ci finisce. Si era parlato di Cielo ma poi ha rinunciato all’ultimo momento. Peccato. Sarebbe stato bello potergli porre qualche domanda, sottoporlo a un contraddittorio. E invece dobbiamo accontentarci dei suoi show dai palchi. In fondo la tv lo ha lanciato al grande pubblico anni fa e la sua popolarità anche come politico la deve pure alle tv che trasmettono spezzoni dei suoi interventi in pubblico.
NESSUN CONFRONTO TRA I LEADER– Nonostante tutte queste squallide sceneggiate, tra i candidati premier non c’è stato alcun confronto diretto. Berlusconi lo avrebbe voluto solo con Bersani, Monti con loro due e Bersani con tutti e sei. Risultato: non abbiamo alcun metodo di paragone. Ognuno ha detto la propria, separatamente, senza contraddittorio. L’Italia si dimostra ancora una volta un Paese lontano dalle altre democrazie occidentali. 
5,0 / 5
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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