Spotify, cosa c’è dietro la popolare app di streaming musicale

Tra le app più popolari in questi ultimi anni – oltre ovviamente a Facebook, Instagram e WhatsApp (tutte facenti parte dell’Impero d’oro di Mark Zuckerberg), TikTok e FaceApp (a loro volta pericolose per questo e quest’altro motivo) – occorre senza dubbio annoverare Spotify. App per ascoltare musica in streaming o scaricarli sul proprio device mobile.

Tuttavia, i milioni di fruitori mondiali, non sanno cosa si nasconde dietro queste applicazioni che utilizzano allegramente. Nella fattispecie, il problema non è tanto quello della privacy (tutt’al più i nostri consumi musicali possono andare a finire in indagini di mercato). Quanto dove vanno a finire i soldi che immettiamo in queste piattaforme.

Ecco come funziona Spotify e cosa c’è dietro.

Spotify cos’è

spotify tariffe prezzo

Cos’è Spotify? Come riporta Wikipedia, Spotify è un fornitore svedese di servizi multimediali e di streaming musicale. È gestito da Spotify AB, che è quotata in borsa al NYSE attraverso la holding domiciliata in Lussemburgo Spotify Technology S.A. A sua volta componente dell’Indice Russell 1000.

La sede principale di Spotify è a Stoccolma, Svezia, e la sede centrale è a New York City, USA.

Fondata nel 2006, la società fornisce principalmente una piattaforma di streaming audio, la piattaforma “Spotify“, che offre musica e podcast con limitazioni DRM di etichette discografiche e società di media. Come servizio freemium, le funzionalità di base sono gratuite con pubblicità o video musicali automatici. Funzionalità aggiuntive, come l’ascolto offline e l’ascolto senza pubblicità, sono offerte tramite abbonamenti a pagamento.

Lanciata nell’ottobre 2008, la piattaforma Spotify fornisce l’accesso a oltre 60 milioni di brani. Gli utenti possono navigare in base a parametri come artista, album o genere e possono creare, modificare e condividere playlist.

Spotify è disponibile nella maggior parte dell’Europa e delle Americhe, Australia, Nuova Zelanda e parti dell’Africa e dell’Asia e sulla maggior parte dei dispositivi moderni, inclusi computer Windows, macOS e Linux e smartphone e tablet iOS e Android.

Da febbraio 2018 è quotata alla Borsa di New York. A luglio 2020, la società ha registrato 299 milioni di utenti attivi mensili, inclusi 138 milioni di abbonati paganti.

Spotify costi

spotify come funziona

Quanto costa utilizzare Spotify? Come riportato sul sito ufficiale stesso della app, queste sono le fasce tariffarie:

  • Spotify base: gratis
  • Spotify Premium: € 9.99 al mese con una prova gratuita di 30 giorni
  • Spotify Family: € 14.99 ma possibilità di dividerlo in più utenti
  • Spotify Student: € 4.99 al mese

Naturalmente, le condizioni delle offerte possono cambiare continuamente. Quindi invitiamo a visionarle sul sito ufficiale. Ogni fascia di prezzo dà diritto ad usufruire di determinati vantaggi e condizioni.

Spotify come funziona

spotify quanto si paga

Come funziona Spotify? Avete presente gli allevamenti intensivi di galline? Dove queste ultime sono costrette a beccare tutto il giorno, anche la notte, con una luce sempre accesa e scosse alle zampe? Bé più o meno Spotify funziona così. Anche se al posto delle galline ci sono gli artisti. O presunti tali.

Come riporta Contropiano, la risposta su come funziona la app Spotify l’ha data lo stesso Ceo della società, il danese Daniel Ek in una intervista:

You Can’t Record Music Once Every Three To Four Years And Think That’s Going To Be Enough

Traducibile in: “Se vuoi guadagnare devi pubblicare musica in continuazione”.

Più brani ci sono sulla sua piattaforma più è lui a guadagnare, mica i musicisti. A loro va 0.00348 di dollaro ad ogni ascolto, vale a dire che per guadagnare 3.470 dollari, un musicista deve avere oltre un milione di ascolti (youtube te ne da poco più di 600 di dollari per 1 milione di visualizzazioni).

Così, invece di fare i tour, gli artisti dovrebbero, secondo Daniel Ek, restare chiusi in studio vita natural durante a produrre musica, per lui ovviamente. Il tutto per 0.00348 di dollaro x un milione di ascolti (se ci arrivi) fa poco più di 3000 dollari. Che, diviso sei mesi, fa circa 500 dollari al mese. E se fai un disco ogni anno sono circa 250, ma devi totalizzare almeno un milione di ascolti.

Una catena di montaggio che però si basa su qualcosa di molto complicato: la creatività. Un gruppo, un duo o un solista, dovrebbe scrivere o farsi scrivere testi e arrangiamenti in continuazione. Manco fosse una fabbrica i cui macchinari sono operativi H24. Uno stress che forse è tra le cause principali delle tante morti nel Pop coreano.

Nel 2017, come parte dei suoi sforzi per rinegoziare gli accordi di licenza per un interesse a diventare pubblico, la app ha annunciato che gli artisti sarebbero stati in grado di creare album temporaneamente esclusivi per gli abbonati a pagamento. Se però si tratta di dischi pubblicati con le etichette Universal Music Group o Merlin Network.

Spotify alternative

Quali sono le migliori alternative a Spotify? Le seguenti:

  • Bandcamp: trattiene una percentuale sulle vendite, il 15% sul digitale e il 10% sui supporti fisici
  • CD Baby: trattiene solo il 9% dei diritti
  • Tidal: paga 0,01250$ per ciascun ascolto e 12,50$ ogni 1000
  • Napster: 0,00825465
  • Amazon: 0,00761787
  • AppleMusic: 0,00653177
  • Google: 0,00424601
  • YouTube: 0,00310838

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