Telefono azzurro rischia di chiudere: le colpe di Ue e Governo

Da febbraio il numero verde che si occupa della sparizione dei minori è privo di fondi dopo i tagli effettuati dalla Commissione Europea
Da anni si occupa della sparizione dei minori e dell’assistenza psicologica e giuridica di quelli che subiscono violenze tra le mura domestiche. Ma ora rischia la chiusura perché privo di fondi dopo i tagli effettuati dalla Commissione Europea. Parliamo del Telefono azzurro. E se negli altri Paesi dell’Unione sono stati i governi nazionali a garantire la sopravvivenza di questo tipo di enti, l’Italia non ha ancora fatto la sua parte sebbene basterebbero solo 250mila euro all’anno. C’è una trattativa serrata in corso con il ministero dell’Interno, ma la situazione al momento è ferma. Il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi ha espresso delusione per l’andamento delle trattative con il ministero dell’Interno.

LA SITUAZIONE DIFFICILE – “Da parte del Governo e della politica c’è stata una solidarietà a parole, per cui al momento non c’è una soluzione”. “Ogni anno nel mondo spariscono 8 milioni di bambini; in Europa 270 mila, cioè uno ogni due minuti – spiega Caffo – in Italia dal maggio 2009 ad aprile 2015 il numero 116.000 ha gestito 610 casi di bambini spariti. Nel 38% dei casi si trattava di fughe da casa, nel 31% di fughe da istituti, nel 10% di sottrazioni internazionali, nel 6% di minori stranieri non accompagnati”.
LA SUA IMPORTANZA – La linea 116.000 è il numero unico europeo che si occupa di minori scomparsi e nel 2014 ha gestito 6.119 casi e solo in Italia vi sono ogni anno oltre cento sparizioni. Il numero verde è gratuito e in funzione 24 ore su 24 in tutto il territorio nazionale e collabora a stretto contatto con le forze di polizia.
L’INIZIATIVA – Telefono Azzurro, insieme alla federazione Missing Children Europe, per poter garantire il servizio ha lanciato oggi la campagna “#Salvail116.000, salva un bambino”. La onlus Telefono Azzurro soffre (come tutti) la crisi economica: le donazioni dei privati sono diminuite rispetto al passato, proprio mentre l’evoluzione tecnologica richiede un servizio sempre più all’avanguardia.

(Fonte: Il Giornale)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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