IL BLUFF DI TELETHON: SOLO UN TERZO DEL RICAVATO FINISCE IN RICERCA

Anche quest’anno il circo di Telethon si è messo in moto per raccogliere fondi in favore della ricerca. Nonostante il lungo spettacolo di 3 giorni consecutivi, con ospiti vari ed eventuali, storie toccanti rese ancor più tali dalla spettacolarizzazione del dramma tipica della Tv e un tabellone con su scritte cifre che lievitano gradualmente, i soldi raccolti fanno registrare un trend negativo anche quest’anno. Con un calo del 5% in tre anni. Oltre alla crisi, che rende per forza di cose il braccino dei telespettatori più corto, forse la spiegazione di ciò va ricercata nel fatto che le persone cominciano ad essere sospettose sul reale utilizzo dei soldi raccolti; complice anche il passaparola della rete. Telethon infatti destina solo il 35,5% alla voce “delibere per ricerca”; tutto il resto ed esattamente il 64,5% è destinato ad altre voci.

LE SPESE A CUI VANNO LA GRAN PARTE DEI SOLDI

Queste altre voci sono: personale, servizi, spese materiale e di struttura, acquisti, ammortamenti, oneri commerciali, finanziari e vari ed eventuali.

La voce “Personale” comprende  compensi, stipendi, emolumenti dei dirigenti e dello staff di segreteria e non dei medici, ricercatori o scienziati. Circa 8 milioni di euro in un anno da spartire tra poche persone. La voce “Servizi” e “Spese materiali e di struttura” comprende i costi di locazione, utenze, noleggio auto, viaggi aerei in business class, lussuosi hotel e ristoranti, ecc. sempre riferito ai dirigenti ed allo staff di segreteria. Circa 9 milioni di euro,il tutto vergognosamente esagerato.

I VARI PROGETTI SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO

Costi per stipendiare i circa duecento membri, tra dottorandi, ricercatori, tecnici e personale amministrativo del progetto “Tigem”;  per finanziare la ricerca sugli animali nell’Istituto San Raffaele  (istituto del prete Don Verzè noto alla cronaca per il crack finanziario e per l’acquisto di un jet privato dal costo di 20 milioni di euro onde evitare le file in aeroporto ); Telethon per la terapia genica, del progetto “Hsr-tiget”; per finanziare l’Istituto Telethon Dulbecco, un programma creato per sostenere la carriera indipendente di giovani ricercatori del progetto “DTI”; erogare fondi per consentire ai ricercatori di raccogliere dati preliminari sufficienti per concorrere successivamente al bando principale, revisti dai “Progetti esplorativi “; finanziare l’archivio digitale di articoli scientifici ove tutti i ricercatori Telethon sono invitati a depositare copia delle pubblicazioni scientifiche frutto dei loro progetti, che mira a diventare la principale fonte di informazione per la comunità medico-scientifica dell’intera Europa, del progetto “Open access”; ed altro ancora.

LA TESTIMONIANZA CRITICA DI ALCUNI ESIMI MEDICI

Pochi, quindi, i fondi destinati alla ricerca scientifica che di fatto ha fallito. ”in questi anni abbiamo assistito in Italia ad un aumento esponenziale delle malattie genetiche e quelle rare che interessano circa 50.000 pazienti in età pediatrica” – Francesco Paravati presidente della Società Italiana di Pediatria Ospedaliera a margine del VI Congresso Nazionale tenutosi a Roma il mese scorso.
“Fino ad oggi abbiamo visto muovere meglio solo i topi, stranamente tutti gli esperimenti fatti sui topi sono falliti sull’uomo.” Prof. Marcello Villanova, Istituto Nigrisoli di Bologna, neurologo, uno tra i massimi esperti di SMA1 in Italia.
“Se i donatori sapessero che il loro denaro, prima di tutto è utilizzato per finanziare le pubblicazioni scientifiche, ma anche i brevetti di poche imprese, o per eliminare gli embrioni dai geni deficienti,cambierebbero parere” – Prof. Jacques Testard, direttore di ricerca presso l’Istituto Nazionale Francese della Sanità e della Ricerca Medica (Inserm).

LA SPETTACOLARIZZAZIONE DELLA QUESTUA A PARTIRE DAL LIVE AID

A partire dal Live Aid del 13 luglio

1985, evento organizzato da Bob Geldof dei Boomtown Rats e Midge Ure degli Ultravox (artisti ricordati solo per questo) allo scopo di ricavare fondi per alleviare la carestia in Etiopia, si è verificata una proliferazione di mega eventi per questo o quello scopo benefico. Una spettacolarizzazione della questua, che tende a farti sentire un egoista se non contribuisci e rende paladini dal cuore d’oro chi li organizza e vi partecipa. Tutti ricorderete i concerti organizzati da Luciano Pavarotti, i mitici Pavarotti & Friends, dove Big Luciano duettava con artisti di vari generi, spesso in modo imbarazzante. Peccato che qualche anno prima di lasciarci fu scoperto che proprio lui aveva evaso il fisco, patteggiando con 25 miliardi delle vecchie lire, consegnati al ministro delle Finanze tramite assegno a 11 cifre davanti alle telecamere. D’altronde, per un Vip, anche l’espiazione dei peccati diventa uno spettacolo.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “IL BLUFF DI TELETHON: SOLO UN TERZO DEL RICAVATO FINISCE IN RICERCA”

  1. ….complimenti…io padre di un bimbo malato che si arrampica sugli specchi, e cioè credendo alle varie associazioni benefiche che promettono una cura x tutte le malattie, ed invece ti trovi a leggere queste belle notizie..complimenti complimenti complimenti…

  2. Avrei piacere di approfondire pubblicamente l'analisi del bilancio di Telethon ed i risultati concreti per i malati,con l'elenco di patologie,pazienti e trattamenti.Capisco che il progresso scientifico sia lento e faticoso,ma di questa realtà poco o nulla emerge.Parlo da paziente di malattia gravemente invalidante.Per me Telethon non esiste.

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