Totò Di Natale si ritira: la carriera di una bandiera estinta

Era nell’aria da tempo. Da quando un maledetto sabato del 2012, il giovane Morosini si accasciò sul campo da gioco morendo per l’assenza di un defibrillatore. Come reazione di quella tragedia consumatasi in Serie B, Totò Di Natale affermò che quello sarebbe stato il suo ultimo campionato. Poi ci ha ripensato, regalando ancora qualche gol a quell’Udinese che ancora non ha imparato a fare a meno di lui. Di fatti, in questa stagione in cui il suo capitano ha giocato col contagocce, ha rischiato la retrocessione. Ma Di Natale, 39 anni giocati (più che suonati), ha deciso di ritirarsi, volendolo peraltro già fare lo scorso dicembre in concomitanza con le festività natalizie. Lascia l’Udinese dopo dodici stagioni, squadra diventata sua ragione di vita, mentre Udine è diventata la sua prima casa, dove mettere radici e far crescere i propri figli. Rifiutando le sirene delle grandi squadre. Una bandiera come non ce ne sono più, di cui di seguito sintetizzo la carriera.

I numeri di Totò Di Natale

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Di Natale esulta dopo un gol con l’Empoli

Il fuoriclasse napoletano ha messo insieme la bellezza di 226 gol con i friulani: 190 in Serie A, 19 in Coppa Italia e 17 nelle Coppe Europee. Le reti nella massima serie diventano 208 se si considerano anche le 18 messe segno con la maglia dell’Empoli. Di Natale è il sesto marcatore di sempre del nostro campionato dietro a Silvio Piola, primo a quota 274, Francesco Totti, secondo con 247, Gunner Nordhal terzo a quota 225. A pari merito, poi, troviamo Giuseppe Meazza e Josè Altafini a quota 216 e dietro questi due grandi bomber c’è proprio Antonio Di Natale con 208. L’età, però, inizia a farsi sentire e in questa stagione il classe ’77 ha realizzato una sola rete in campionato e due in Coppa Italia. Tanti infortuni che lo costringono a fermarsi.

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Carriera di Totò Di Natale

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Con la maglia dell’Udinese

Nel 1996 venne portato all’Empoli da Maurizio Niccolini, responsabile delle giovanili, che non pagò alcuna lira per l’ingaggio. Ottenne una presenza nel campionato 1996-97, che riportò i toscani in A. Nelle stagioni seguenti gioca in C2, con Iperzola e Viareggio totalizzando 18 gol in 45 gare. Rientra poi all’Empoli, nel frattempo tornato in serie cadetta. Conquistata un’altra promozione, il 14 settembre 2002 esordisce in massima serie segnando al Como. Il 17 novembre è autore di una tripletta alla Reggina, contribuendo alla vittoria per 4-2. Segna anche una rete all’Udinese, squadra da cui sarà acquistato nell’estate 2004.

Terminata la stagione 2003-04 con la retrocessione dei toscani, il 31 agosto firma infatti per i friulani. Concludendo il torneo 2004-05 in quarta posizione, la squadra entra per la prima volta in Champions League. Il 2 novembre 2005 realizza una doppietta contro il Werder Brema, non sufficiente ad evitare la sconfitta per 4-3. Nel campionato 2009-10 supera il primato di reti di Bettini, tagliando anche il traguardo delle 100 marcature in A. Vince anche il titolo di capocannoniere, impresa replicata l’anno successivo: il 5 febbraio 2011 trova inoltre la centesima rete in A con i bianconeri. Il 23 ottobre successivo, la sua tripletta al Novara vale la vittoria e il temporaneo comando della classifica. Il 24 agosto 2014 segna 4 dei 5 gol con cui i bianconeri sconfiggono la Ternana in Coppa Italia. Esattamente 3 mesi più tardi, il 23 novembre, fa coincidere la 400ª presenza in Serie A con il 200º gol: la marcatura vale un pareggio contro il Chievo. Nel campionato 2014-15 supera le 700 partite da professionista, prima di sorpassare Roberto Baggio nella classifica dei marcatori di A. Occupa attualmente il quinto posto in graduatoria.

Ultima partita di Totò Di Natale con Udinese

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Il 15 maggio sarà la sua ultima gara

Di Natale però vuole star bene per l’ultima partita di campionato in programma domenica 15 maggio, contro il Carpi: “Voglio star bene per quel giorno per poter festeggiare con il pubblico e giocare la mia ultima gara a Udine. Smettere? Devo domandare a Totti. Sono vecchio ma ho la sensazione di stare bene. Per adesso pensiamo al Torino, spero che possiamo fare una grande partita e festeggiare tutti insieme la salvezza. Poi vedremo dopo la gara con il Carpi. Se andrò via andrò via a testa alta. Sono orgoglioso di quello che ho fatto qui e devo ringraziare la società. Qui sono stati 12 anni bellissimi. Per quello che ho fatto ringrazio società, compagni e tifosi“.

Di Natale, vita privata

Nato a Napoli il 13 ottobre 1977 da papà Salvatore, portantino del pronto soccorso di professione imbianchino, e da mamma Giovanna, ha tre fratelli, Paolo, Michele e Carmine, e una sorella, Anna, a cui si aggiungerà poi Angelo, che Di Natale chiama affettuosamente «Masaniello».

Di Natale famiglia
Di Natale con la sua famiglia

Si trasferisce come detto ragazzino a Empoli per inseguire il suo sogno di fare il calciatore. Qui, diciannovenne, ai tempi della primavera, conosce Ilenia Betti, che sposa il 15 giugno 2002, e da cui ha avuto due figli, Filippo e Diletta. Trasferitosi a Udine, città dove i suoi figli sono cresciuti, nell’agosto 2010 rifiuta il trasferimento alla Juventus proprio per evitare alla propria famiglia un cambiamento di città e di vita.

Dunque, Di Natale si ritira. Penultima bandiera (è rimasto solo Totti) che si ammaina. Simbolo di un calcio che da tempo non esiste più.

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