La truffa dell’Arrotino: come funziona l’ultima trovata

Possiamo definirla una truffa nostalgica, che scava fino agli anni ‘70 per fregare il prossimo: la truffa dell’arrotino.

L’arrotino è colui che si occupa della molatura o affilatura delle lame. Un tempo erano anche ombrellai e riparavano gli ombrelli ed i meccanismi di apertura e chiusura, nonché gli esoscheletri deperiti o bloccati degli stessi. La specializzazione relativa agli ombrelli è andata però in disuso, visto che ormai usiamo quelli usa e getta.

Così come è andata in disuso la pratica di rimediare a piccole e medie perdite di cucine a gas, dato che da tempo questa attività è proibita per legge, visto che le apparecchiature a gas devono essere visionate e riparate da termoidraulici o termotecnici certificati.

Oggi l’arrotino è un mestiere andato in disuso, come tante figure artigiane. Sebbene sia ancora molto apprezzata nper le sue nozioni di metallurgia, conoscenza degli acciai e dei trattamenti termici, nozioni sui materiali abrasivi. Il folklore di un tempo ha lasciato spazio alla specializzazione professionale.

E c’è chi ne approfitta e al mitico grido “Donne, è arrivato l’arrotino” riesce a fregare la gente. Vediamo [sta_anchor id=”arrotino”]come[/sta_anchor].

Cos’è la truffa dell’arrotino

arrotino truffa

Come riporta Virgilio, i delinquenti tentano di vendere i servizi dell’arrotino cercando di introdursi nelle abitazioni o almeno di farsi aprire la porta.

Da lì, infatti, la cosa si fa più semplice: uno intrattiene la possibile cliente, l’altro senza farsi vedere, spruzza nell’aria con una bomboletta un po’ di gas facendo credere alla vittima designata che ci sia una fuga di metano e che sia bene uscire di casa immediatamente.

Neanche a dirlo, chiudendo fuori dalla porta la padrona di casa, i malviventi hanno tutto il tempo per riempirsi le tasche con contanti e gioielli.

Fortunatamente dopo un paio di casi a Bologna i due ideatori della truffa sono stati identificati e arrestati: erano due uomini appartenenti ad un gruppo nomade conosciuto come “I camminanti di Noto” e giravano per l’Italia offrendo la loro abilità negli antichi mestieri.

Loro sono stati presi, ma l’idea non è passata inosservata ai colleghi malviventi perciò occhi aperti davanti a qualsivoglia tentativo porta a porta che si tratti di vendita di oggetti o abbonamenti o di offerte professionali, alla fantasia non c’è limite.

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