Russia annuncia vaccino contro Covid-19, Oms e cricche in allarme

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 3 Novembre 2020

Sembra di rivivere la corsa allo spazio vissuta negli anni ‘50-’60. Quando a contendersi le stelle erano Russia e Usa. Alla fine, la Russia vinse la corsa allo Spazio, lanciando il primo essere vivente in orbita (il cane laika), ma anche la prima donna (altro che Samanta Cristoforetti, ne ho parlato qui). Mentre gli Usa impostarono la messa in scena dell’allunaggio per non essere da meno (a quanti storcono il naso dinanzi a questa affermazione, invito a leggere questo articolo con le varie prove).

Se ora l’oggetto del contendere astrale è invece Marte (ma tra Usa e Cina, con la prima che manda robottini, la seconda frutta e verdura in vista di un futuro popolamento), ciò che più interessa le super potenze mondiali è sconfiggere il Coronavirus Covid-19 tramite vaccino.

E anche a questo giro, la Russia potrebbe primeggiare. Ha infatti annunciato martedì la realizzazione del primo vaccino. Con tutto lo scetticismo del caso, certo. Ma anche il timore che possa sottrarre questo strumento di potere alle solite cricche. Vediamo i particolari.

Vaccino russo contro il Covid-19 come funziona

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Stamattina per la prima volta al mondo è stato registrato un vaccino contro la nuova infezione da coronavirus“. Con queste fiero parole, Vladimir Putin ha annunciato al Mondo questa scoperta sanitaria del suo Paese. Dicendo anche che alla figlia sia già stato somministrato e dopo un po’ di febbre, è guarita definitivamente.

Si chiamerà Sputnik V, per analogia con il lancio del primo satellite artificiale terrestre nel 1957.

Come riporta Il Fatto quotidiano, il vaccino russo contro il Covid-19 è stato sviluppato dall’Istituto Gamaleya di Mosca. Il vice primo ministro Tatyana Golikova ha spiegato che la vaccinazione dei medici potrebbe partire già entro agosto. Mentre la diffusione su larga scala dovrebbe partire da gennaio 2021.

Quanto alla somministrazione alla figlia, il presidente ha detto che dopo la prima dose ha avuto la febbre a 38, che il giorno dopo è scesa poco sopra i 37 gradi. Poi, dopo la seconda dose, ha avuto di nuovo una leggera febbre, e dopo tutto tutto era a posto, si sente bene e ha un alto numero di anticorpi

Ha poi aggiunto che la vaccinazione deve essere effettuata “a condizioni assolutamente volontarie” in modo che tutti coloro che lo desiderano possano “sfruttare le conquiste degli scienziati russi” e si aspetta poi che la Russia inizi la produzione di massa “nel prossimo futuro”.

Vaccino russo contro Covid-19 già richiesto da 20 Nazioni

putin bolsonaro

Kirill Dmitriev, direttore del Fondo russo per investimenti diretti, ha dichiarato che la Russia ha già ricevuto richieste per la produzione di un miliardo di dosi di vaccino contro il Covid-19 dell’istituto di ricerca su epidemiologia e microbiologia Gamaleya da 20 nazioni. Soprattutto da America latina, Medioriente e Asia, per la produzione di 1 miliardo di dosi.

Siamo pronti a garantire la produzione di oltre 500 milioni di dosi con i nostri partner stranieri in cinque Paesi e intendiamo aumentare ulteriormente la capacità di produzione

ha detto Dmitriev, aggiungendo che il terzo stadio di trial clinici del vaccino contro il Covid-19 avverrà all’estero, in particolare in Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Filippine e forse Brasile. E coinvolgeranno “varie migliaia di persone”.

Nel frattempo, il vaccino sarà fornito a decine di migliaia di persone che si candideranno volontariamente.

Lo scetticismo mondiale

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L’annuncio russo è visto però con grande scetticismo. Misto a preoccupazione. Da parte di chi spinge per la vaccinazione alla quale sta lavorando strenuamente Bill Gates, spinto dalla cricca mondiale interessata al potere e al controllo della massa (ne ho parlato qui).

Certo, Mosca non ha reso disponibili le evidenze scientifiche sul farmaco. Inoltre, la Russia ha iniziato la fase 3 dei test clinici – che normalmente dura mesi e coinvolgono migliaia di persone – soltanto la scorsa settimana. Quindi, le perplessità sono giuste e d’obbligo.

In prima fila tra i perplessi e i preoccupati dal successo russo ci troviamo ovviamente l’Organizzazione mondiale della Sanità. La quale puntualizza che “la prequalificazione di qualsiasi vaccino include la rigorosa revisione e valutazione di tutti i dati di sicurezza ed efficacia richiesti”.

Del resto, l’Oms è stato fin troppe volte smascherato. Si pensi al suo rapporto stretto con la Cina o quando voleva pagare la Bielorussia per imporre il Lockdown in cambio di fondi.

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