VERSO EXPO 2015, TRA APPALTI ILLECITI E COLATE DI CEMENTO

L’EVENTO INTERNAZIONALE, CHE AVRA’ LUOGO A MILANO, HA GIA’ VISTO L’EMERGERE DI PIU’ INCHIESTE RIGUARDO LE GARE D’APPALTO, SULLE QUALI SI ANNIDA L’OMBRA DELLA ‘NDRANGHETA. SI PARLA INOLTRE DI SOVRASFRUTTAMENTO DEL TERRITORIO.
Mancano meno di due anni all’inizio di Expo 2015, che avrà luogo a Milano (nei comuni di Rho e Pero, un’area ex industriale di 110 ettari adiacente al nuovo polo espositivo di Fiera Milano) tra il 1º maggio e il 31 ottobre 2015. Expo Milano 2015 è organizzata da Expo 2015 S.p.A., società costituita dal Governo Italiano, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano, dal Comune di Milano e dalla Camera di Commercio di Milano. Il tema proposto per la Expo è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, e vuole includere tutto ciò che riguarda l’alimentazione: dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo, a quello dell’educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM. Ci saranno dunque convegni, mostre, esposizioni.

Un evento che lascerà il segno. Ma non perché risolverà i problemi che si troverà a dibattere, bensì per la colata di cemento progettata per il suo svolgimento e per gli affari che il solito trio di tangentopoliana memoria “imprenditori-politici-mafiosi” sta mettendo in piedi in questi anni. Le inchieste della magistratura non possono seguire il passo della realizzazione delle opere, perché Expo si avvicina e bisogna fare in fretta. Qualcosa comunque sta già emergendo, come denuncia il Centro Sociale Sos Fornace – No Expo.

IL PRIMO CASO – Il primo appalto di Expo è stato vinto dalla CMC, “coop rossa” solo per definizione con un ribasso del 40% e un’offerta di 58 milioni di euro. Il 19 maggio 2012 abbiamo denunciato che tra le aziende dei subappalti c’erano il Consorzio Stabile Litta (il cui vicepresidente è indagato per turbativa d’asta e per una tangente da 30.000 euro all’allora consigliere regionale del Pdl Giammario) e la Testa Battista (coinvolta per una tangente di 50.000 euro all’ex vicepresidente della Regione Lombardia Nicoli Cristiani, tramite l’imprenditore Locatelli, arrivato terzo alla gara d’appalto). Il 25 maggio 2012 è emersa l’inchiesta della Magistratura per turbativa d’asta, con l’ipotesi che le imprese che hanno partecipato alla gara abbiano fatto un cartello per spartirsi gli appalti. Pochi giorni dopo viene revocato il subappalto da 15 milioni di euro alla Elios, indagata per inquinamento ambientale a Novara, ma dopo un ricorso al Tar e la soddisfazione di Pisapia per l’efficacia del protocollo per la legalità, verrà riammessa. Ed è la stessa Elios a beneficiare di buona parte dei 28 milioni di euro aggiuntivi richiesti dalla CMC e concessi nel 2013 dalla società Expo spa, come extracosti (pari al ribasso sulla base d’asta!) per conferire in discarica i terreni inquinati, opera nemmeno menzionata nel capitolato ma ampiamente prevedibile sin dai primi carotaggi effettuati nel 2010. Anche questo fatto è stato da noi denunciato senza che dalla politica arrivasse nemmeno un commento di preoccupazione.
GLI ALTRI APPALTI – La storia si ripete negli appalti successivi. Quello della Piastra, valore 272 milioni di euro, assegnato con un ribasso di 106 milioni ad un cartello di imprese che fanno riferimento alla mafia (Ventura spa) e agli ex ministri Galan e Matteoli (Mantovani di Mestre e Socostramo di Roma) e il tutto emerge da un’inchiesta di Fabrizio Gatti sull’Espresso del 29 novembre 2012, che commenta “raccontati da questa prospettiva, i lavori per l’Expo sembrano un’altra storia. Una grande coalizione attraverso le imprese. Da sinistra a destra. E ben oltre”. Anche su questo appalto è stata aperta un’inchiesta per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, che vede coinvolto il Direttore Generale di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni.
E ancora, nell’appalto per la sottovia di Pero, la Fondazioni Speciali, che vince l’appalto per realizzare il collegamento tra Molino Dorino e l’A8, viene estromessa a seguito di un’informativa della Prefettura, in quanto il responsabile milanese dell’azienda è uno dei 300 arrestati in Lombardia nell’inchiesta sulla ‘Ndrangheta, ma il Tar riammette l’impresa nei cantieri di Expo.
LE RIVELAZIONI DELL’ASSESSORE ZAMBETTI – Come funziona il sistema ce lo spiega anche la storia di Zambetti, assessore alla casa della Regione Lombardia, arrestato nell’ottobre del 2012 per avere pagato 200.000 euro alla ‘Ndrangheta in cambio di 4.000 voti, con la promessa di entrare negli appalti di Expo 2015.
EXPO 2015 COME FINTA PANACEA PER LA DISOCCUPAZIONE E IL PROBLEMA CASA – Le ridicole promesse di Pisapia che l’Expo porterà 200 mila posti di lavoro sono un pugno in faccia a chi vive la crisi sulla propria pelle. Se la dichiarazione di Pisapia fosse vera 20.000 cassaintegrati e disoccupati (il 10% secondo il protocollo di legalità) avrebbero grazie ad Expo un posto di lavoro. Ma quanti tra i disoccupati e i cassintegrati del nostro territorio lavorano nel cantiere di Expo?
E ancora, con l’operazione Expo verranno costruite migliaia di metri cubi di nuove case sui terreni che dopo l’Esposizione Universale saranno resi edificabili per ripagare il costo spropositato pagato ai proprietari dei terreni, Fiera Milano e Cabassi. Altri appartamenti nuovi saranno realizzati nell’area di Cascina Merlata. E altre migliaia di metri cubi di residenziale sono previsti nell’area ex Alfa Romeo dove sorgerà un parcheggio da 4.000 posti auto per Expo.
E’ questa la risposta al bisogno di casa di chi vive sul territorio? La realtà è che ci sono tantissimi appartamenti pubblici e privati sfitti e vuoti e tantissime persone che hanno bisogno della casa, strozzate da lavoro precario e affitti inaccessibili. Le scuole e gli ospedali pubblici cadono a pezzi, gli investimenti nel settore dell’istruzione, dell’edilizia scolastica e della sanità sono sempre più scarsi e il patrimonio si sta progressivamente sgretolando mentre si investe in opere che cancellano il poco verde rimasto.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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