Voucher Inps, da Bersani alla Cgil: l’ipocrisia della sinistra su questo strumento

L’Italia è una Repubblica fondata sui Voucher. Ultima frontiera del lavoro occasionale e accessorio. Cosa sono i Voucher Inps? In pratica, sono dei tagliandi, distribuiti sia in forma cartacea che elettronica, creati per retribuire le prestazioni di lavoro occasionali o discontinue in modo regolare. Chi è retribuito con i voucher, difatti, oltre alla paga ha diritto ai contributi previdenziali Inps (per la sola pensione) che all’assicurazione Inail contro gli infortuni. Insomma, uno strumento istituito dalla Legge Biagi nel 2003, liberalizzato col Governo Monti e reso ancor più invitate dal Jobs Act del Governo Renzi, a cui i datori di lavoro stanno attingendo a piene mani. Pure troppo. Al punto che si parla di autentico boom e vengono criticati aspramente dalla sinistra. Sebbene, come vedremo di seguito, soggetti ad essa vicini, non disdegnino di utilizzarli.

Come funzionano i Voucher Inps

voucher inpsPrima di passare alla solita incoerenza sinistroide, cerchiamo di conoscere meglio questo strumento. Vedendo come funzionano i Voucher Inps. Bisogna innanzitutto dire che per sfruttarli, al datore di lavoro non basta acquistare i buoni corrispondenti alle ore di lavoro e consegnarli al lavoratore. I buoni, difatti, devono essere attivati nel sito dell’Inps, dopo che committente e lavoratore si sono registrati. Inoltre, se il committente è un’impresa o un professionista, deve essere inviata una comunicazione all’ispettorato del lavoro prima che inizi l’attività. Dove si possono acquistare i Voucher Inps?

I Voucher Inps si possono acquistare per via diretta alle seguenti modalità:

  • recandosi presso una tabaccheria convenzionata;
  • recandosi presso uno sportello delle poste;
  • recandosi presso una sede territoriale dell’Inps (dal 31 agosto 2015, però, questa modalità di acquisto non è più utilizzabile);
  • presso uno sportello di una banca.
  • Si possono acquistare per via telematica in queste quattro modalità:
  • procedura telematica Inps;
  • tabaccai che aderiscono alla convenzione Inps-Fit;
  • servizio internet banking Intesa Sanpaolo;
  • banche popolari.

Quali sono gli importi massimi per i Voucher Inps?

come-funzionano-voucher-inpsL’importo massimo annuo che si può ricevere con i voucher è pari a 7.000 euro netti, cioè 9.660 euro lordi. Se la prestazione è resa per un’impresa o un professionista, poi, il limite scende a 2.000 euro netti per singolo committente. Questi paletti servono appunto per non far snaturare questo strumento retributivo, che deve appunto disincentivare la precarietà permanente o la reiterazione del suo utilizzo. Di fatti però questo intento nobile viene surclassato dal fatto che essi, grazie allo sdoganamento del Jobs Act, sono utilizzabili per ogni categoria professionale. Mentre prima solo per studenti e pensionati. Comunque, per ogni altra informazione sui Voucher Inps rimando al sito Laleggepertutti.

Il boom dei Voucher Inps

cosa-sono-voucher-inpsProprio per le ragioni di cui sopra, questo strumento retributivo ha visto una crescita esponenziale inquietante. A dicembre l’Inps ha comunicato i dati relativi alla crescita nell’utilizzo dei voucher: nel periodo gennaio-ottobre 2016 ne sono stati venduti 121,5 milioni, destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro. Un incremento, rispetto ai primi dieci mesi del 2015, pari al 32,3%. Il che fa il paio coi dati sempre forniti dall’Inps, sul crollo nei contratti a tempo indeterminato. Nei primi dieci mesi del 2016 ne sono stati stipulati più di 1,3 milioni (1.370.320, comprese le trasformazioni). Mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 1.308.680 con un saldo positivo di 61.640 unità. Due dati che convergono entrambi in un’unica direzione: il Jobs Act voluto dal Governo Renzi.

Voucher Inps, se ad usarli è la stessa Cgil

cgil-spi-voucherHa fatto scalpore in questi giorni la notizia che pure la Spi-Cgil, il potente sindacato dei pensionati, a Bologna e in tutta l’Emilia-Romagna paga i propri lavoratori occasionali – ovvero quelli che lavorano meno di tre giorni alla settimana – proprio con questo strumento tanto criticato. A portare alla luce questa contraddizione è il Corriere di Bologna, che si è messo anche in contatto con i vertici del sindacato, apparsi nettamente imbarazzati. Del resto, lo stesso segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, li ha definiti dei “pizzini”. Ma si sono giustificati affermando che questo è l’unico modo per pagare prestazioni occasionali e non farle scivolare nel lavoro nero. Allora perché poi le si critica ed ostracizza

Voucher Inps, quando a sostenerli fu anche il Pd di Bersani

Nell’incipit abbiamo detto che, sebbene siano stati istituiti dalla legge Biagi (giuslavorista poi ucciso dalle Br) nel 2003, a dargli una forte spinta fu il governo Monti. Quello dei tecnici, beneficiando del voto anche di quel Pd allora guidato da Pierluigi Bersani. Lo stesso che oggi li definisce “mostruosi”.

Voucher Inps, li usa pure il Comune dello sceta-popolo de Magistris

pastore de magistrisAd utilizzare questo strumento retributivo è però pure il Comune di Napoli, quello guidato dallo sceta-popolo Luigi de Magistris. Lo stesso che ha appoggiato con una delibera il referendum della Cgil per la loro abolizione. Peccato però che, come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, lo stesso Comune di Napoli usa i voucher per pagare il personale impiegato in diverse attività: dal giardinaggio alla prevenzione del randagismo. Maurizio Del Conte — presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro — ha indicato come uno degli esempi, forse il migliore, di uso distorto dei voucher. La procedura avviata lo scorso 7 dicembre dal Comune campano rispetta in pieno la legge. E prende al volo un bando della Regione Campania che stanzia i relativi fondi. Alle critiche il sindaco de Magistris ha risposto dicendo che «pur non condividendo lo strumento non ho voluto penalizzare i lavoratori». Stesso ragionamento dell’assessore al Lavoro Enrico Panini, una vita nella Cgil, proprio il sindacato del referendum contro i voucher, e per il quale fino al 2012 è stato nella segreteria nazionale. «Lo strumento dei voucher – spiega Panini è stato scelto dalla Regione. Cosa avremmo dovuto fare noi, escludere solo i napoletani? Abbiamo già ricevuto 2.300 richieste». Certo, il bando è riservato a chi è stato in cassa integrazione e, scaduti i termini, non ha più alcun aiuto, viene data la precedenza a chi ha redditi più bassi.

Insomma, la conclusione è evidente: fanno schifo soprattutto a chi si erge difensore dei lavoratori, ma poi risultano essere molto utili per risolvere rapporti di lavoro occasionali. Al punto da essere utilizzati anche da loro stessi. Una stretta sarebbe necessaria, ma nel frattempo, questi provetti Luciano Lama non si lascino andare a dichiarazioni ipocrite.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Una risposta a “Voucher Inps, da Bersani alla Cgil: l’ipocrisia della sinistra su questo strumento”

  1. Personalmente credo che l’uso dei voucher sia una buona scelta per combattere il lavoro “occasionale” e non farlo essere in nero, ed in più tutela gli stessi lavoratori. Se c’è stato un abuso ed un uso scorretto da parte di chi ha pagato con i voucher, allora vuol dire che chi doveva effettuare i controlli non li ha fatti. Che poi la CGIL li combatta ipocritamente, dopo averli usati, non mi stupisce affatto. Vorrei ricordare, a chi legge, che grazie al NO allo scalino, NO allo scalone, i diritti acquisiti non si toccano, ci troviamo a dover andare in pensione da vecchi e con meno soldi di chi è andato prima da meno vecchio e con meno anni di contribuzione. Tutto ciò perchè, fin dal 1995, sapevano che l’età pensionabile andava riformata ma loro si sono sempre opposti. Poi un giorno, quando hanno capito che non c’era via di scampo ed era necessaria una riforma sull’età pensionabile, tutti insieme, i nostri politici, hanno scelto di far fare “il lavoro sporco” ad un Governo tecnico, più precisamente alla Fornero. Così gli italiani detestano la Fornero e NO i politici, in particolare quelli di sinistra che “sono dalla parte dei lavoratori” e con questo “giochetto” non hanno perso il consenso elettorale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.