Curdi, chi sono e dove vive il popolo che cerca un posto sulla Terra

Curdi di nuovo sotto attacco da parte della Turchia. Il Presidente Erdogan è pronto a muovere guerra a Nord della Siria, dove è concentrato il più alto numero di Curdi.
Il tutto, grazie al ritiro militare in quei territori da parte degli Usa, considerata terminata la missione in Siria. Ma si tratta di reale irriconoscenza, dato che i Curdi hanno combattuto in maniera strenua e vincente contro l’Isis nel Daesh.
Non tutti hanno avuto la stessa fortuna degli ebrei, che a partire dal 1948, possono contare su un proprio Stato indipendente grazie al beneplacito della potente America; o dell’occidente per via del gas come i kossovari.
Ancora tante sono le etnie che non possono contare su una propria Nazione, che vengono perseguitati ovunque e sono in perenne migrazione in cerca di un “posto sulla terra” (per usare il titolo di un film sul tema).

Tra queste, una delle più numerose è proprio quella dei [sta_anchor id=”curdi”]Curdi[/sta_anchor].

Curdi dove si trovano

curdi chi sono

I Curdi sono da sempre situati nella parte settentrionale e nord-orientale della Mesopotamia. Territorio oggi compreso tra Iran, Iraq, Siria, Turchia e in misura minore Armenia.  Piccole comunità curde sono presenti anche in Libano, Giordania, Georgia, Azerbaigian, Afghanistan e Pakistan.
Inoltre, un certo flusso migratorio, si è diretto verso gli Stati Uniti d’America e il Nord Europa (Scandinavia e Germania).
Si stima che i Curdi sparsi per il Mondo arrivino fino ai 40 milioni. Per oltre un secolo molti Curdi hanno cercato di ottenere la creazione di un “Kurdistan” indipendente o perlomeno autonomo, con mezzi sia politici sia militari.
Tuttavia i governi degli stati che ospitano un numero significativo di Curdi si sono sempre opposti attivamente all’idea di uno Stato curdo. Ma la Turchia tende vergognosamente a respingerli. Ed ora ad attaccarli, accusandoli di terrorismo.

Curdi chi sono

kurdistan dove si trova

Il numero di curdi che vivono nell’Asia sud-orientale sono come detto stimati in circa 30 milioni, con un altro milione che vive nella diaspora; numeri ai quali bisogna sommare altre sotto-etnie. Sono la quarta etnia medio-orientale dopo gli arabi, i persiani e i turchi. Si arriva quindi intorno ai 45 milioni di persone.
Secondo la CIA World Factbook, i curdi comprendono il 10% della popolazione in Turchia, il 7-10% in Iraq, forse 6% in Siria, 4% in Iran e l’1.3% in Armenia. In tutti questi Paesi, con l’eccezione dell’Iran, formano il secondo maggiore gruppo etnico. Circa il 55% di tutto il Mondo vivono in Turchia, circa il 30% in Iran e Iraq, e il 5% in Siria.
In tutti i Paesi dove vivono, hanno subito persecuzioni, maltrattamenti, deportazioni e quasi ovunque non godono di diritti civili e politici.
In seguito alla prima guerra mondiale e alla sconfitta dell’Impero ottomano, i vittoriosi alleati occidentali avevano previsto uno stato curdo nel Trattato di Sèvres del 1920. Tuttavia, questa promessa fu annullata tre anni dopo, quando il Trattato di Losanna fissò i confini della moderna Turchia e non previde tale disposizione, lasciando ai curdi lo status di minoranza nei rispettivi paesi.
Si distinguono poi i Peshmerga, le forze armate della regione autonoma del Kurdistan iracheno. Il termine “Peshmerga” indica letteralmente un combattente-guerrigliero che intende battersi fino alla morte. I Peshmerga sono stati fondamentali nella cacciata dell’Isis dall’Iraq. Altissimo è il numero di donne combattenti.

Quando il Governo D’Alema tradì Ocalan

ocalan oggi

Abdullah Öcalan (Ömerli, 4 aprile 1948) è un politico, guerrigliero e rivoluzionario curdo con cittadinanza turca, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK).

Dopo essere stato catturato a Nairobi, in Kenya, il 15 febbraio del 1999, è stato condannato a morte il 29 giugno del 1999 per attività separatista armata, considerata come terrorismo da Turchia, Stati Uniti e Unione europea. La pena è stata commutata in ergastolo nel 2002, allorché la Turchia ha abolito la pena di morte. Da allora è l’unico detenuto dell’isola-prigione di İmralı.

Da Mosca Öcalan giunse a Roma il 12 novembre 1998 accompagnato da Ramon Mantovani, deputato di Rifondazione Comunista. Il leader del PKK si consegnò alla polizia italiana, sperando di ottenere in qualche giorno asilo politico, ma la minaccia di boicottaggio verso le aziende italiane spinse il neo-formato governo D’Alema a ripensarci.

Il governo italiano non poteva estradare Öcalan in Turchia, paese in cui era ancora in vigore la pena di morte, né poteva concedergli asilo: infatti in Italia la concessione dell’asilo spetta alla magistratura, che lo riconobbe a Öcalan, ma troppo tardi.[7] Una soluzione sarebbe potuta arrivare dalla notifica, da parte del cancelliere tedesco Gerhard Schröder, del mandato di cattura in vigore contro di lui in Germania, ma Schröeder probabilmente non volle creare tensioni nell’ampia minoranza di immigrati curdi in Germania. Il 16 gennaio 1999, dopo 65 giorni, Öcalan fu convinto a partire per Nairobi, in Kenya. Dove poi fu arrestato e risulta tutt’oggi detenuto.

Il “caso Öcalan” fu origine di critiche al governo D’Alema, accusato tra l’altro di aver trascurato gli articoli 10 e 26 della Costituzione italiana che regolano il diritto d’asilo e vietano l’estradizione passiva in relazione a reati politici.

Nel 2016 il Comune di Napoli gli ha conferito la cittadinanza ordinaria. Cosa che ha fatto ieri anche il Comune di Berceto, in provincia di Parma. In entrambi i casi, il governo Turco ha fatto sentire il suo disappunto.

(Fonte: Wikipedia)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “Curdi, chi sono e dove vive il popolo che cerca un posto sulla Terra”

  1. ero ragazzina quando questo incomincio, ho avuto modo di parlare con reporter al epoca. tutte le guerre sono maledette. onore al popolo Kurdo si, ma anche ad alcuni soldati che li hanno fatto scappare da morte cieca e sicura.

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