CASAPOUND, IL FASCISMO DEL TERZO MILLENNIO

IL MOVIMENTO DI DESTRA SI ISPIRA AL POETA AMERICANO EZNA POUND, DAL QUALE PRENDE IL NOME


Mentre qualcuno, anche per propri vantaggi personali, cerca di costruire una Destra moderata e democratica dopo anni in cui essa si è collocata politicamente ai margini della Costituzione, altri fanno nascere nuovi movimenti che si rifanno al Fascismo, ma che al contempo, non possono essere definiti neofascisti. Già perché essi tentano di superare i vecchi stereotipi del passato inseguiti ancora da partitini o movimenti quali Forza Nuova, Fiamma tricolore, Fronte nazionale, come la difesa ad oltranza del cattolicesimo e degli aspetti anche più macabri del periodo fascista (come le leggi razziali), la ricerca dello scontro fisico con gli avversari, il saluto romano; si, perché loro sono laici (sostengono anche le unioni tra gay ma non l’adozione da parte di bambini da parte di questi), adorano il primo Mussolini (per intenderci, quello antecedente l’alleanza con Hitler), sono molto attivi dal punto di vista culturale e sportivo, si salutano con “il saluto del legionario” (la reciproca stretta dell’avambraccio destro), detestano Di Pietro reo di essere un’opportunista, e infine non disdegnano Berlusconi, per la sua capacità di leadership carismatica e “trascina-popolo”.

Sto parlando dell’Associazione “Casapound”, il Fascismo del Terzo Millennio, talmente moderno e contemporaneo da “rischiare” di ammaliare molti scontenti e scoraggiati dalla politica, o giovanissimi non ancora politicamente plasmati, proprio come fece il Partito Nazionale Fascista quasi cento anni fa, o Forza Italia nel ’94 dopo il terremoto di “Mani pulite”.


NASCITA – L’Associazione Casapound nasce ufficialmente il 26 dicembre 2003, in occasione dell’occupazione di uno stabile a via Napoleone III in Roma da parte di un gruppo di giovani dell’estrema destra romana facente riferimento all’area ONC/OSA (Occupazioni Non Conforme e Occupazioni a Scopo Abitativo) provenienti dall’esperienza di “CasaMontag”, un’occupazione alle porte di Roma che fungerà da banco di prova per le successive occupazioni neofasciste romane. L’occupazione prende il nome dal poeta americano Ezra Pound, ispiratore del programma dell’Associazione.

Ezra Pound  è stato un poeta, saggista, ed economista, nato a Hailey (Idaho) il 30 ottobre 1885; innamorato del Vecchio continente europeo, trovò forte fascino per il Fascismo e Mussolini, definendo l’Italia fascista “l’unico paese in Europa dove esistesse una resistenza di una certa solidità contro l’usurocrazia internazionale”. Collaborò assiduamente con giornali e riviste. Durante la Seconda guerra mondiale iniziò i suoi celebri radiodiscorsi, circa 300 tra il 1941e il 1943. Fu anche un fervente sostenitore della successiva Repubblica sociale di Salò. Morì nel nostro Paese, dopo essere stato rinchiuso per 13 anni in un manicomio americano, il 1972 a Venezia.


IL LEADER – Leader di Casapound è Gianluca Iannone, nato l’11 Agosto 1973, sposato da 5 anni, 2 figli; Nel 1995 è tra i fondatori della Rupe Tarpea Produzioni, casa discografica indipendente. Grazie ad essa molti  gruppi musicali, che altrimenti non avrebbero avuto spazi adeguati per affacciarsi nel panorama musicale italiano, sono oggi diventati punto di riferimento per la musica alternativa e non conforme della nostra nazione. Giornalista-pubblicista, dopo aver collaborato con varie riviste, dal 2004 è direttore responsabile del mensile “Occidentale”, periodico di critica radicale con 38 anni di vita; proviene dal Fronte della gioventù, lo stesso che ha forgiato anche Giorgia Meloni, oggi Ministro della gioventù (manco a dirlo). E’ massiccio, pelato, barbuto, un accento fieramente romano, e qualche reatuccio alle spalle; come d’altronde altri militanti dell’Associazione.

Stando alle cifre snocciolate da Iannone stesso in un’intervista al settimanale “Il Venerdì di Repubblica” del quotidiano “La Repubblica”, Casapound oggi vanta quindici librerie, venti pub, otto associazioni sportive, una compagnia teatrale, un circolo cinematografico, una Radio (Bandiera Nera) e una TV (Tartaruga) attive sul web, per non parlare delle decine di siti dedicati all’Associazione, un’età media degli iscritti che si aggira intorno ai 35 anni; tesserati che Iannone dichiara essere 2 mila, ai quali vanno aggiunti i migliaia di simpatizzanti. Sono già ben presenti nelle Curve degli stadi di calcio, dove l’estrema destra trova sempre casa, ma, vera novità, trovano molte adesioni anche nelle Università e nei licei; roccaforti negli ultimi trent’anni dell’estrema sinistra.


LA CONCORRENZA CON LA SINISTRA – In realtà a quest’ultima, non stanno sottraendo solo il controllo delle istituzioni preposte all’istruzione, ma anche altri cliché classici della sinistra, tra cui Che Guevara, guerrigliero secondo loro scippato dalla sinistra (in fondo, vedere i pacifisti di sinistra scendere in strada contro le guerre con le bandiere e le magliette di un grande guerrigliero, non è proprio una cosa coerente), ma anche Rino Gaetano e De Andrè, cantori degli emarginati della società; non sopportano le Banche, Maria De Filippi e il Grande Fratello, proprio come i benpensanti di sinistra. Anche se io non mi meraviglio più di tanto di tutto ciò, visto che ho sempre ritenuto uguali i due estremismi politici, differenziati forse solo dalla maggiore tolleranza verso lo straniero da parte della sinistra, e il maggiore orgoglio nazionalista della destra. Entrambi gli estremismi vogliono difendere i diritti degli ultimi della società, sono contro i poteri forti dell’alta finanza, sono a favore della nazionalizzazione dei processi produttivi e dei servizi essenziali…


LA DIFFUSIONE IN ITALIA – Casapound ormai è una realtà nazionale, con sedi in tutta Italia; anche qui a Napoli, dove hanno piazzato la loro bandiera il 12 settembre di quest’anno, proprio la data di quando 90 anni fa il poeta “Vate” Gabriele D’Annunzio invadeva Istria con un manipolo di ferventi nazionalisti, in quella che divenne una prova tecnica del Regime fascista, durata più di un anno (400 giorni tra il 1919 e il 1920).

Si erano accasati proprio nel rione Materdei, laddove nel ’43 cominciarono le 4 giornate di Napoli, in un ex Monastero di proprietà comunale sito nella salita San Raffaele, grande 3 mila metri quadri e dodici stanze. Chissà se la loro è stata proprio una provocazione; fatto sta che la loro presenza non ha lasciato indifferenti le persone del rione, visto che a venti metri dalla loro sede c’è una scuola, oltre ai centri sociali di estrema sinistra. Tra loro c’è anche Emanuela Florino, figlia di Michele, ex terrorista di estrema destra indagato per aver partecipato all’organizzazione della “Strage di Natale” del 1984 nella quale morirono 16 persone (il suo nome fu fatto dal boss Misso), oltre ad essere stato scagionato per insufficienza di prove dall’accusa di favoreggiamento per l’assassinio di Iolanda Palladino, un’attivista di estrema sinistra, avvenuto nel ’75. Molte come lei, sono le donne attive nell’Associazione, e anche questo è un tratto che distingue essa da altri movimenti e partiti neofascisti, palesemente maschilisti.
Il loro insediamento al Materdei credo abbia avuto un valore simbolico molto evidente, che sottolinea le mancanze dello Stato da un lato, e l’arretramento dell’estrema sinistra dall’altro: il primo perché l’ex convento era abbandonato a sé stesso, malgrado sia stato, tra l’altro, palcoscenico di molti film famosi girati lì negli anni ’50 (con attori come De Sica, la Loren, Totò…); il secondo, perché la sinistra si è lasciata scippare uno simbolo della Resistenza.
Da lì sono stati poi sgomberati, trovando nuova casa a via Foria, non lontano da lì, in una sede dell’Msi negli anni ’70. Ma dopo alcuni arresti per ritrovamento di armi e materiale esplosivo, la sede è stata posta sotto sequestro. 

LE DIFFERENZE COL NEOFASCISMO – Casapound si muove diversamente dal neofascismo propostosi fin qui dagli anni ’60; ha una sua realtà “culturale”, idee moderne e contemporanee. Oltre alle caratteristiche prima menzionate, aggiungo anche altri loro obiettivi specifici, come il “diritto alla proprietà della casa con il Mutuo Sociale” (vero loro cavallo di battaglia) e il diritto delle donne di essere madri ma al contempo lavoratrici (altro punto che li distingue dal neofascismo, il quale vedeva la donna solo come angelo del focolare e “sforna figli”).


Tutte caratteristiche che devono lasciar riflettere. Soprattutto quella sinistra sempre più sbiadita, che da anni pare dare tante cose per scontate, come se fossero proprie senza più la necessità di difenderle (vedi i movimenti studenteschi, i locali abbandonati, l’appoggio dei disoccupati…). E se arrivano a perdere perfino il faccione di “Che Guevara”, come detto prima a mio avviso impropriamente utilizzato da loro per anni, malgrado si professino pacifisti, allora la sconfitta sarà definitiva e occorrerà ripartire da zero. Ancora una volta.

(Fonti: Il Venerdì di Repubblica, Casapound.org)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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