Decreto dignità: come cambia mercato del lavoro

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 20 Dicembre 2020

Cosa contiene il Decreto dignità? Come cambia il mercato del lavoro con decreto dignità? Smantellare il Jobs Act. Questa è stata una delle promesse elettorali sia del Movimento cinque stelle che della Lega. Oggi insieme al Governo e quindi, inevitabilmente, se la ritrovano come punto di programma in comune. E così, le due parti in causa hanno trovato un comune accordo per superare la precarietà a vita generata dalla riforma del lavoro del duo Renzi-Poletti. La quale, occorre dirlo, ha aumentato l’occupazione. Pur restando instabile e prevalentemente precaria. I contratti a tempo indeterminato, infatti, sono sensibilmente diminuiti.

E così, il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha presentato orgogliosamente quello che, a suo dire, è un provvedimento che restituisce dignità ai lavoratori. Ponendo fine a proroghe di contratti a termine a vita. La critica maggiore mossa al decreto dignità riguarda però il fatto che avrà un effetto negativo sulle assunzioni. Soprattutto, disincentiverà le conferme di chi già lavora ma a tempo determinato. Giacché molti datori di lavoro finiranno per cessare il rapporto di lavoro anziché tramutarlo in qualcosa di più stabile.

Previste poi anche forme di sanzioni per le multinazionali che chiudono le proprie sedi. Dovranno infatti restituire i fondi pubblici ottenuti.

Con il decreto dignità, il Governo Conte si controbilancia più a sinistra, dopo la virata a destra conseguita grazie a Salvini. Ma tante critiche al decreto dignità arrivano anche pure da sinistra. Da parte di quanti auspicano da tempo lotta al precariato e maggiore dignità per i lavoratori. Ma vediamo di seguito quali sono i punti del decreto dignità.

Decreto dignità cosa contiene

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Cosa contiene il decreto dignità? Lo riporta SkyTg24:

Stretta sui contratti a termine

Il limite massimo di durata dei contratti si riduce da 36 a 24 mesi e ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%. Ridotte da 5 a 4 le possibili proroghe. Aumenta inoltre il valore dell’indennità per i lavoratori licenziati “ingiustamente”, passando da massimo 24 mesi a massimo 36. Sul costo del pacchetto vigilerà trimestralmente l’Inps che informerà appositamente Mef e Ministero del Lavoro.

Salta causale su stagionali

Il decreto prevede il ritorno delle causali per i rinnovi dei contratti ma, rispetto alle prime bozze, salta la necessità di quelle per i lavoratori stagionali.

A chi delocalizza multe da 2 a 4 volte i benefici

Alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. In arrivo un meccanismo di ‘recapture’ per l’iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti.

Tutela occupazione con aiuti di Stato

Nel caso la concessione di aiuti di Stato preveda una valutazione dell’impatto occupazionale, i benefici vengono revocati in tutto o in parte a chi taglia nei successivi 5 anni i posti di lavoro.

Salve maestre con diploma magistrale

Le maestre non laureate ma con diploma conseguito prima del 2001-2002 potranno comunque insegnare, a dispetto dello stop arrivato dal Consiglio di Stato. Per ora il decreto stabilisce una proroga di soli 120 giorni ma ne seguirà probabilmente una successiva per garantire la continuità dell’anno scolastico.

Stop pubblicità giochi, aumenta subito tassa slot

Stop totale agli spot sul gioco d’azzardo, che dal 2019 scatterà anche per le sponsorizzazioni e “tutte le forme di comunicazione” comprese “citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio o simboli”. A chi non rispetta il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità” comunque di “importo minimo di 50.000 euro”. Salvi i contratti in essere ma comunque per non più di un anno. Per coprire il calo degli incassi Iva aumenta praticamente da subito (il primo settembre) il Preu su slot e videolotteries che passa al 19,25% e al 6,25%. Ulteriore rialzo dello 0,25% su entrambi dal primo maggio 2019.

Interventi light su spesometro e split payment

L’abolizione del trattenimento diretto dell’Iva da parte dello Stato riguarda solo i professionisti. Il calo del gettito è coperto anche in questo caso dal rincaro del Preu sui giochi e da fondi Mise e Mef. Per lo spesometro invece si profila un rinvio della scadenza per l’invio dei dati del terzo trimestre a febbraio 2019, insieme quindi all’invio dei dati del quarto trimestre.

Stop allo scopo di lucro nello sport dilettantistico

Il decreto cancella la disciplina voluta dall’ex ministro Lotti ed introdotta con l’ultima legge di bilancio che consentiva di esercitare lo sport dilettantistico anche a scopo di lucro. Saltano l’Ires agevolato e i rapporti di lavoro.

Coperture, salvo fondo informazione

Le coperture necessarie alla stretta sul precariato e al taglio della pubblicità dei giochi deriveranno in gran parte dal Fondo per interventi strutturali di politica economica del Mef e dall’aumento immediato del Preu che servirà anche ad evitare buchi dovuti allo split payment. Viene evitato invece il taglio di 35 milioni del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione.

Personalmente non mi sento di dare un giudizio sul decreto dignità. Aspettiamo un annetto e vediamo se ha creato più stabilità lavorativa o disoccupati, lavoratori in nero e finte Partite Iva come sostengono i suoi detrattori.

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