Inps, occhio alle truffe via mail e telefono: come riconoscerle

Come noto, l’Inps è l’ente adibito all’erogazione delle pensioni nel nostro Paese.

La storia delle pensioni in Italia risale all’istituzione nel 1898 del Fondo nazionale di previdenza per invalidità e lavoratori (CNAS), un’assicurazione volontaria che ha ricevuto sovvenzioni dallo Stato e dai datori di lavoro. Nel 1919 divenne obbligatorio e riguardò 12 milioni di lavoratori.

L’Agenzia fu rinominata Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) nel 1933.

Nel 1939 furono istituiti l’assicurazione contro la disoccupazione, le prestazioni per la tubercolosi, le pensioni per vedove e le sovvenzioni familiari, insieme alle prime forme di fondi per i licenziamenti; le pensioni sono state ridotte.

Nel 1952 le pensioni furono riformate e furono introdotte le pensioni minime. Nel 1968-69 il sistema basato sui contributi fu cambiato con un sistema basato sulla retribuzione, correlato ai salari precedenti. Sono state introdotte nuove misure per i lavoratori e i datori di lavoro per far fronte alla crisi della produzione.

Negli anni ’80 l’INPS è stato collegato al nuovo sistema sanitario e nel 1989 ha attraversato una riforma amministrativa. Poi c’è stato un aumento dell’età pensionabile nel 1992 e all’introduzione dei sistemi di assicurazione privata volontaria l’anno successivo.

La riforma è stata completata dalla legge Dini del 1995 che ha introdotto un’età pensionabile flessibile tra i 57 e i 65 anni e si è rivolta al sistema di contribuzione. Poi ci sono state negli anni altre riforme successive, di cui la più discussa e radicale è stata la Riforma Fornero del 2012.

Come l’Agenzia delle entrate, anche l’Inps comincia ad essere utilizzata dai truffatori al fine di sottrarci i nostri dati sensibili e i nostri soldi. Le truffe hanno due forme: via mail e telefonica. Vediamo come [sta_anchor id=”inps”]riconoscerle[/sta_anchor].

Inps truffa mail

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Come riporta Qui Finanza, nel primo caso si tratta di phishing, ovvero di messaggi che non provengono dall’Inps ma che si spacciano come tali allo scopo di carpire dati sensibili a scopo fraudolento.

Di solito contengono un link a un sito internet che chiede di inserire i propri dati con l’obiettivo di fare un accredito. La mail in questione recita testualmente:

Abbiamo ricevuto disposizione da parte di Inps di accreditarle la somma di 881,50 euro, l’operazione non è andata a buon fine perché le sue coordinate bancarie sono inesatte o incomplete”.

Segue link per le suddette coordinate, che ha ovviamente il solo scopo di rubare dati.

Inps truffa telefono

inps truffa

La seconda modalità attraverso cui avviene la truffa è quella telefonica. Ed è quella che potrebbe portare gli utenti a cascarci di più, visto che bene o male una certa diffidenza per le mail è fortunatamente sormontata (e ci mancherebbe, dopo tanti anni!).

Durante la chiamata, un finto operatore dell’istituto di previdenza chiede dati relativi alla posizione del contribuente. Anche in questo caso, il consiglio è di non dare seguito alla richiesta e non fornire alcun tipo di informazioni (l’Inps non opera in questo modo).

L’istituto coglie l’occasione per sottolineare che gli unici canali per le reali prestazioni INPS sono quelli previsti dal portale istituzionale dell’istituto, ai quali si accede tramite credenziali.

L’Inps fa sapere che

“in nessun caso acquisisce, telefonicamente o via email ordinaria, le coordinate bancarie o altri dati che permettano di risalire a qualsivoglia informazione finanziaria”.

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